Agricoltura familiare e sviluppo sostenibile

Ripubblichiamo questo interessante articolo a cura dei nostri soci Marco Tasin e Francesca Anzi, redatto per GTV all’interno del progetto Agricoltura Familiare.

Quando si parla di agricoltura, pensiamo di solito ad una realtà di grande scala che utilizza metodi industriali ma anche ad una di piccole dimensioni, solitamente più legata a metodi tradizionali.

Tendiamo a pensare che il primo tipo di produzione, che deriva dall’approccio sviluppatosi dagli anni sessanta in poi e denominato rivoluzione verde, fornisca la stragrande maggioranza del cibo, delle fibre e delle biomasse di cui ha bisogno l’uomo. E’ inoltre comune ritenere che la produzione fornita dalle aziende famigliari, di solito di medie o piccole dimensioni, spesso non specializzate e non dotate di macchine e processi produttivi industriali, sia solo una piccola parte del totale e che tale parte stia velocemente sparendo per venire incorporata nell’agricoltura industriale.

Secondo recenti ricerche (Lowder et al. 2016, Ricciardi et al. 2018), le aziende agricole a conduzione familiare con una superficie al di sotto dei 2 ettari rappresentano invece la stragrande fetta della realtà agricola mondiale, raggiungendo l’84% delle aziende agricole totali. Sebbene il dato sul loro contributo alla produzione globale di cibo sia molto variabile a seconda dei dati utilizzati e della zona considerata, si calcola che esse producono il 30-34% del cibo del pianeta, utilizzando il 24% della superficie agricola mondiale.

Tale dato indica che queste aziende hanno un’efficienza superiore rispetto alle aziende più grandi.

Analizzando il dato per le aziende inferiori ai 5 ettari, che in alcuni paesi possono rientrare nella categoria delle aziende a gestione familiare, vediamo che la produzione arriva al 48% del cibo globale, e che viene mantenuta una maggiore ricchezza di specie coltivate rispetto alle aziende con superficie più vasta.

Non solo. A differenza delle aziende di larga scala, le aziende famigliari sono meno specializzate e contribuiscono in maniera molto significativa alla conservazione della biodiversità sul territorio nonchè alla fornitura dei cosiddetti servizi ambientali, come la purificazione dell’acqua, la conservazione della fertilità del terreno e della biodiversità, l’impollinazione ed il controllo naturale dei parassiti delle piante.
Nelle aziende famigliari vengono spesso coltivate molte specie all’interno di un unico campo, evitando in tal modo l’effetto spesso deleterio della monocoltura. Questo consiste in una semplificazione accentuata dell’ecosistema campo che, se da un lato consente una riduzione dei costi di produzione, dall’altro necessita di essere sostenuto con input esterni spesso non sostenibili. In relazione al paesaggio agricolo, vi è una grande differenza tra le due tipologie di agricoltura.

Mentre quella industriale tende ad omogeinizzare il paesaggio e a ridurre le aree semi naturali, l’agricoltura familiare, grazie alla diversità delle specie coltivate e all’utilizzo di macchinari di piccole dimensioni, consente il mantenimento di un paesaggio variegato, con la presenza di piccole praterie, di canali, aree umide, muri a secco e di altri habitat idonei alla riproduzione di piante ed animali tipici del territorio.

 

A livello sociale, l’agricoltura familiare contribuisce all’autosufficienza alimentare e alla sovranità del cibo, conservando varietà locali e incrementando la resilienza, cioè la capacità di  reagire efficacemente a cambiamenti improvvisi, siano essi climatici o di natura socio-economica.

Spesso si nota anche un rafforzamento dei legami comunitari ed un riutilizzo delle terre abbandonate. Tali caratteristiche hanno attratto l’attenzione di un numero crescente di consumatori che hanno visto nell’agricoltura familiare una modalità di produrre cibo più attenta alle loro esigenze, a quelle delle generazioni future e a quelle dell’ambiente.
Su questa premessa in molti paesi industrializzati sono stati creati i Gruppi di Acquisto Solidali che, rifornendosi da piccole aziende locali che praticano agricoltura sostenibile, hanno instaurato una rete di collaborazione in continua espansione.

Le aziende agricole familiari sono al centro di un progetto di cooperazione intenazionale allo sviluppo nel nord del Vietnam, dove GTV, insieme alle autorità governative e al Centro di Produzione Agricola del Dipartimento locale, vuole dare un’occasione per garantire reddito in maniera sostenibile. Son Dong, il dipartimento dove si svolge il progetto, è una delle zone più povere del paese, particolarmente lontana dai centri industriali e commerciali che avanzano economicamente nel resto del paese: qui la maggior parte delle famiglie vive al di sotto della soglia di povertà. L’agricoltura, principalmente di sussistenza, è effettuata con pratiche non meccanizzate e non prevede aggiornamento, nè accompagnamento agli agricoltori. Per rilanciare il settore e contribuire a fornire un’occasione di reddito, GTV ha deciso di abbracciare il modello dell’agricoltura familiare integrando pratiche tradizionali e innovative.
Con questo progetto, che prevede oltre alla distribuzione di materiale, sementi e capi di bestiame anche molti momenti formativi e di creazione del gruppo leader dei beneficiari, GTV vuole fare la sua parte per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo 2 dell’Agenda di Sviluppo Sostenibile ’Sconfiggere la Fame’.

La stessa FAO ha deciso di puntare la propria attenzione a questo tipo di agricoltura lanciando nel 2019 la decade dell’Agricoltura familiare (http://www.fao.org/family-farming-decade/) e sostenendo che essa:

“offre un’opportunità unica di garantire la sicurezza alimentare, migliorare la qualità di vita, gestire meglio le risorse naturali, proteggere l’ambiente e raggiungere lo sviluppo sostenibile in particolare nelle aree rurali.
Grazie alla loro saggezza e al loro prendersi cura del pianeta, gli agricoltori familiari sono gli agenti del cambiamento di cui abbiamo bisogno per raggiungere l’obiettivo Fame Zero, un pianeta più equilibrato e resiliente e gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile” 


Curioso di scoprire di più sull’Agricoltura Familiare, i suoi protagonisti, il tutto condito con un pizzico di divertimento del simpatico AGRIQUIZ?

Visita il sito sull’Agricoltura familiare di GTV