Ricominciamo

20150901_182546Salute a tutti. Dopo una lunga pausa proviamo a rimettere in piedi la rubrica per curare al meglio il nostro orto. Siamo in settembre e nell’orto di Marco sono state appena raccolte le patate mentre si continua a raccogliere pomodori zucchine insalata e tante altre buone orticole cresciute rigogliosamente grazie a questa estate particolarmente calda e soleggiata. E’ tempo anche per cogliere i frutti dalle piante come prugne mele e pere, ma i lavori nell’orto non si devono fermare, perché dove si lascia il terreno nudo – ad esempio dove si sono tolte le piante delle patate delle zucchine o altro – si può pensare di seminare del sovescio. Questo andrà ad arricchire il terreno, passando i principi attivi ai buoni frutti… come quelli che adesso sono sulla nostra tavola. Si possono seminare vari tipi di sovesci a partire dalla senape, veccia, avena, trifoglio o pisello sativo, per arrivare alle miscele selezionate presenti sul mercato.

Di questi tempi possiamo comunque continuare a seminare altre piccole orticole come rapanelli, valerianella e cicorietta oppure – passando invece ai fiori – possiamo provare a con le bocche di leone, anche se per questo non occorre avere fretta perché è un’operazione che si può compiere anche in primavera.

20150901_181950Molto importante invece è controllare la presenza di insetti, come ad esempio la cavolaia dei cavoli o la mosca delle carote. Per la prima è importantissimo osservare le foglie del cavolo per scovare le verdi larvette che ci possono essere e che mangiano ingorde. Se malauguratamente ci dovessero essere si può provare ad uccidere le larve, se sono presenti in modeste quantità, ma se invece fossero tante allora non resta che provare a trattare le piante con il Bacillus thuringiensis. Per la mosca della carota il discorso è un po’ più complicato, in quanto non ci sono molte soluzioni a riguardo. Si può provare a mettere dei rametti di Tanaceto qua e la tra le nostre carotine e sperare che funzioni… altrimenti c’è poco da fare con i rimedi naturali. Nella peggiore delle ipotesi raccogliete la pianta e se il frutto è buono e pronto consumatelo prima che lo facciano le mosche. In questo caso il Bacillus thuringiensis non ci può essere di nessun aiuto.

Un’operazione interessante da fare in questo periodo è quella della riproduzione delle piante di rosmarino e di salvia. Per farlo spezzate un rametto nuovo ma legnoso da una pianta e ponetelo in terra che manterrete umida per un paio di mesi (le prime due settimane il sottovaso deve essere sempre pieno di acqua). Il rametto deve essere spezzato e non reciso per aumentare la superficie che andrà a radicare mentre il ramo da cui è stato presa la talea va, in un secondo momento, reciso in modo da favorire la cicatrizzazione e la guarigione della pianta donatrice.

Con la speranza di esservi stati di aiuto vi diamo appuntamento alla prossima puntata.

Buon orto a tutti

Christian e Marco




20150901_18205020150901_18221120150901_182339

20150901_182354